Siamo portati a credere che ridurre l’immissione in atmosfera di CO2, e in generale gas serra, sia sempre un’operazione economicamente svantaggiosa: non sempre è così.
Manutenere in efficienza
Passare da un’auto a motore termico ad una elettrica non è economicamente svantaggioso se messo a confronto con le spese che vengono affrontate quotidianamente. Guardando le cose con un approccio ingegneristico, si possono trovare soluzioni allo stesso tempo economicamente ed ambientalmente vantaggiose: una di queste è fare manutenzione.
L’approccio più comune in Italia purtroppo è quello di fare manutenzione solo a seguito del verificarsi del danno, credendo così di risparmiare denaro. Spesso la manutenzione viene associata ad ingenti spese. Questa strategia può funzionare in settori di nicchia o quando effettivamente la manutenzione costa più della riparazione/sostituzione, ma in qualsiasi ambiente produttivo, questa strategia non porta buoni frutti. Vediamo qualche esempio concreto di intervento.
Se si comprende che i motori elettrici possono essere responsabili di una domanda di energia fino al 60%, concentrarsi sull’efficienza dei motori è una scelta ovvia. Tutta l’energia che utilizziamo ha un prezzo, che non paghiamo solo in denaro contante ma anche in costi ambientali.
Se poi consideriamo che buona parte di questi motori sono utilizzati in compressori per generare aria compressa dobbiamo tenere presente che fino al 40% dell’energia industriale al mondo viene sprecata per la presenza di perdite nei sistemi ad aria compressa. A livello globale, miliardi di euro spariscono a causa delle perdite di energia e dei tempi di inattività associati alla bassa pressione dell’aria.
Se inoltre consideriamo che questi motori sono inglobati in macchinari più complessi che a loro volta non sono manutenuti correttamente, allora i problemi possono riversarsi fuori dal macchinario stesso, sulla rete elettrica e portare, oltre a sprechi energetici, a malfunzionamenti su altri macchinari che condividono la stessa rete elettrica.
Ma proviamo a cambiare argomento rimanendo nell’ambito produttivo, passiamo ai sistemi di controllo. Cosa succede se una valvola non chiude bene o se una sonda di temperatura non è tarata o ancora un manometro è sballato? Succede che il processo non è ottimizzato e quindi non è efficiente, avremo prodotti non perfetti, con conseguente spreco di energia e tempo nonché delusione delle aspettative.
E allora cosa fare? Parola d'ordine: fare manutenzione!
Noi di Giakova, insieme a Fluke, abbiamo raccolto le problematiche dei gestori dell’energia, delle industrie produttive, dei professionisti e delle utilities in generale ed abbiamo definito delle soluzioni per ridurre al minimo la carbon footprint dell’azienda o del prodotto proprio tramite la manutenzione dell’impianto e del processo produttivo.
Ragionando per analogia: se tornando a casa trovi una pozza d’acqua in bagno cosa fai? Intervieni immediatamente per eliminare la perdita e ridurre le conseguenze del danno. Se invece c’è una perdita elettrica cosa fai? Nulla! Semplicemente perché non la vedi. Fare delle analisi di rete con un Fluke 1748 su più punti all’interno dello stabilimento è il primo passo per conoscere il proprio impianto. Un analizzatore di rete ti permette di “vedere” la perdita e tutti gli altri problemi che possono esserci sull’impianto elettrico.
E se ad un tratto la corrente andasse via? Succede sempre più raramente di avere dei blackout ma al giorno d’oggi fermare la produzione anche solo di qualche minuto potrebbe portare a una grave perdita economica, per evitare questo inseriamo in stabilimento degli UPS che però sono in realtà degli armadi di batterie che raramente vengono manutenuti. Per essere certi di non subire uno stop in caso di black-out è fondamentale verificare periodicamente le batterie con un Fluke BT521. Questo permette di non sostituirle periodicamente e in blocco come se fosse normale, in tal modo diamo una gran mano all’ambiente e alle nostre tasche.
Manutenzione con indagine e verifica termografica
Una volta sistemato l’impianto elettrico, e verificato che sia tutto perfettamente funzionante, andiamo a fare manutenzione su tutto ciò che è attaccato all’impianto stesso. Potremmo partire con una rapida indagine termografica per scovare eventuali anomalie di temperatura ,oggetti che dovrebbero essere freddi ma non lo sono. Con una termocamera Fluke Ti480 potremmo andare a verificare anche lo stato delle opere edilizie, finestre, ponti termici, impianti idrici, oltre che i macchinari nello stabile.
Ci dovremmo poi dedicare ai motori presenti in stabilimento: dopo la verifica termografica passare a una verifica degli inverter e della catena motoria con un Fluke MDA-550 che ci guida passo passo nella manutenzione, poi fare una verifica di efficienza in condizioni reali di funzionamento con un Fluke 438. Se troviamo un motore mal funzionante potremmo utilizzare un Fluke 1587 per andare a verificare l’isolamento degli avvolgimenti. La verifica sistematica e periodica dell’efficienza dei motori elettrici può fornire le linee guida e gli indicatori delle prestazioni energetiche richieste dalla norma ISO 50001 che si basa sul consolidato ciclo PLAN–DO–CHECK–ACT (pianifica, opera, verifica, agisci) per migliorare l’efficienza energetica nell’industria in modo strutturale.
Passeremmo poi a verificare l’impianto di aria compressa e gas in generale, ogni perdita di aria in pressione può significare anche migliaia di euro persi in un anno e tanto più l’impianto è vecchio tanto più è probabile che ci siano perdite consistenti. In alcuni casi, andando a riparare le perdite trovate con la telecamera acustica Fluke ii900 potrebbe essere possibile anche spegnere del tutto un compressore.
Dovremmo poi controllare il processo produttivo, andare a verificare che i nostri sensori di pressione, tensione, corrente, temperatura siano perfettamente funzionanti ed eventualmente regolare quelli che non lo sono. A questo scopo potrebbe aiutarci un Fluke 725.
Manutenzione periodica stabilimento
Infine, dopo tutte queste operazioni di manutenzione, dobbiamo andare a definire tutti gli step successivi per mantenere in forma il nostro stabilimento: definire procedure periodiche di manutenzione, costruire un database con tutte le misure precedenti, vagliare gli andamenti nel tempo delle misure e arrivare finalmente a una manutenzione predittiva per evitare di arrivare alla rottura, al fermo macchina, alla cessazione del nostro servizio.
Queste sono solo alcune delle opere di manutenzione da mettere in atto per aiutare l’ambiente e ridurre i costi aziendali, energetici e non. È fondamentale inserire opportune procedure di manutenzione nel ciclo produttivo e di servizio per il bene di tutti. Noi di Giakova siamo al vostro fianco per fornirvi le soluzioni più adatte alle vostre esigenze di misura.